Dal momento che i nostri animali non possano lavarsi i denti autonomamente, è nostro dovere prendercene cura.
Nel cucciolo è importante verificare che non vi siano problemi di malocclusione, ossia di un errato raffronto tra le file dentali superiore e inferiore. Tutti i cani cambiano nel corso dei primi mesi di vita la dentatura, passando dai cosiddetti “denti da latte” ai denti permanenti. È quindi importante controllare che non si verifichi ritenzione di denti decidui. Questa condizione rende difficoltosa l’eruzione dei denti definitivi e può provocarne deviazione.
Nel paziente adulto, a partire da uno o due anni di vita, la prevenzione della formazione di tartaro è fondamentale. È dimostrato che i cani di piccola taglia e i brachicefali sono tendenzialmente più predisposti al suo accumulo. Il tartaro è una concrezione composta da minerali calcarei, cellule epiteliali e batteri che ha un effetto irritante sulle gengive, provocando arrossamento e retrazione. Nel momento in cui la gengiva si retrae, viene esposta la radice del dente aumentando il rischio di ascessi e di caduta del dente. Questo processo, detto periodontite, è una condizione patologica, fastidiosa e dolorosa per il nostro animale. È inoltre possibile che sostanze rilasciate dai batteri presenti nel tartaro provochino danni ad altri organi.
Alito cattivo, gengive arrossate, denti “sporchi”. Cosa possiamo fare?
La pulizia quotidiana, come già accennato, è compito del proprietario. In commercio si trovano spazzolini e dentifricio dedicati: infatti solo una corretta spazzolatura assicura una buona prevenzione del tartaro.
La detartrasi è invece un intervento eseguito dal veterinario (in anestesia generale) che permette la rimozione meccanica del tartaro. Attraverso la radiologia è possibile individuare alterazione delle radici e procedere dove necessario all’estrazione dentale. Una buona lucidatura finale garantisce la durevolezza dello smalto.